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Il territorio piemontese è stato suddiviso in 58 aree-base, che costituiscono, a tutti gli effetti, le aree soggette al piano antincendi. Tali aree sono state definite dal Servizio Prevenzione Incendi della Regione sia in funzione dei confini di alcuni comuni e delle comunità montane, sia dell’analisi degli incendi relativamente al periodo storico più recente.

Il nostro territorio corrisponde alle aree-base numero:

Bollettino quotidianamente aggiornato sul rischio di innesco e propagazione degli incendi boschivi valido sul territorio regionale.

24

Val Pellice

25

Val Chisone e Germanasca

26

Pinerolese Pedemontano

27

Val Sangone

INDICE METEOROLOGICO DI PERICOLO INCENDI BOSCHIVI (FWI) e sottoindici

Il combustibile, la topografia e le condizioni meteorologiche sono tre componenti che interagiscono tra di loro; la somma delle loro interazioni determina il comportamento dell’incendio.

La quantità di combustibile, atta a bruciare, dipende dall’umidità del combustibile, che è legata all’umidità relativa atmosferica ed alla precipitazione, passata e presente; quindi le condizioni meteorologiche agiscono direttamente sul comportamento dell’incendio (innesco, dispersione ed estinzione).

schema_fwi.png

L’indice FWI fornisce una indicazione della possibilità di innesco di un incendio in base allo stato di idratazione degli strati di combustile forestali e dalla variabilità climatica in atto.

 

Il sistema è costituito da sei componenti: tre sottoindici primari (FFMC, DMC, DC) rappresentano l’umidità del combustibile e seguono i cambiamenti giornalieri dei contenuti di umidità di tre classi di combustibile con diversi tassi di essiccamento; due sottoindici intermedi (ISI, BUI) rappresentano il tasso di dispersione ed il consumo del combustibile disponibile; l’indice finale (FWI) rappresenta l’intensità dell’incendio come tasso di energia uscente per unità di lunghezza del fronte dell’incendio.


Le sue componenti sono ottenute ogni giorno sulla base di osservazioni meteorologiche registrate alle ore 12 UTC da stazioni meteorologiche: temperatura, umidità relativa, velocità del vento e precipitazione cumulata nelle 24 ore precedenti. 
I 3 codici di umidità del combustibile possono essere in fase di bagnamento (aggiungono umidità al combustibile dopo se piove) o in fase di essiccamento (sottraggono umidità al combustibile per ciascun giorno secco).

  • “Fine Fuel Moisture Code” (FFMC) è un indicatore numerico del contenuto idrico dei combustibili fini e riflette la facilità con cui si infiammano.

  • “Duff Moisture Code” (DMC) è un indicatore numerico del contenuto idrico medio degli strati organici moderatamente profondi compattatati grossolanamente.

  • “Drought Code” (DC) rappresenta lo strato profondo di materia organica compattata.

  • “Initial Spread Index” (ISI) è una combinazione di vento e FFMC e rappresenta il tasso di dispersione senza l’influenza delle quantità variabili del combustibile.

  • “Buildup Index” (BUI) è una combinazione pesata di DMC e DC, media armonica dei contenuti di umidità dei due strati più profondi di combustibile.

  • “Fire Weather Index” (FWI) combina l’informazione derivata da ISI e BUI, fornendo una stima numerica del grado di pericolo d’incendio più probabile.

LIVELLI DI PERICOLO

L’output dell’indice FWI è un valore numerico che, al fine di rendere esecutiva la previsione del pericolo incendio, deve essere identificato con un livello di pericolo. Per questo motivo i valori di FWI devono essere rapportati con il livello di pericolo incendio ottenuto utilizzando una suddivisione in classi.


Ai fini operativi è stato deciso di suddividere il pericolo in 5 LIVELLI:

fwi.png

Il materiale sovrastante è tratto dal portale "RischiNaturali" di Arpa Piemonte

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